Fumate Dolciastre

 In Fabbriche Dismesse

Le ciminiere dello zuccherificio hanno smesso di emettere fumate dall’odore dolciastro ormai da decenni. Sarebbe stato bello assistere allo spettacolo fumante negli anni di massimo lavoro…

La costruzione e l’inizio dell’attività dell’opificio Italo-Belga, tra il 1899 e il 1900, rappresenta un punto di svolta nella vicenda economica della città di F.

Sviluppato su una superficie di circa tre ettari, utilizzava l’acqua del fiume Topino.

L’industria rappresentava il più importante stabilimento della città, con 30 operai impiegati stabilmente e altri 170 stagionalmente nei mesi di settembre e ottobre.

La materia prima, la barbabietola, proveniva per il 50% dall’aerea di F., Perugia e dall’Appennino centrale e per il 50% dal Valdarno, dalle Marche e dall’Agro Romano. Dopo il 1908 venne ampliata la gamma delle produzioni con la distillazione dell’alcool, la lavorazione delle marmellate e dei prodotti zuccherati.

Nel 1911 il primo ingrandimento strutturale quando entrò in funzione la raffineria, nel 1921 si aggiunse il reparto della distilleria; fino alla seconda guerra mondiale si succedettero gli ampliamenti, i silos per le barbabietole e la palazzina dell’amministrazione.

Gli edifici, nel secondo conflitto mondiale , subirono ingenti danni a causa dei bombardamenti, specialmente nel corpo di fabbrica originario.

Nel 1973 lo stabilimento è rilevato dalla Società Italiana per l’Industria degli Zuccheri, ad essa subentrerà la Società generale degli zuccherifici (1974) e la Società Cavarzese con la quale cessa l’attività produttiva nel 1980.

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