Il Convento Color Cielo

 In Edifici Religiosi

Nato per accogliere un grande ospedale in sostituzione di quello ormai inadeguato già esistente dal 1178, per molti anni è stato la residenza della più ricca comunità monastica. Fu un vescovo nel 1254 a patrocinare l’istituzione di un nuovo ospedale, dopo la scoperta di alcuni cadaveri di neonati in un pozzo; secondo la tradizione, fu una luce divina ad orientarne il ritrovamento.

Dispose quindi che vi fossero accolti non solo i poveri, gli infermi e i pellegrini, ma soprattutto i neonati abbandonati.

La gestione fu affidata alle monache agostiniane di clausura che operarono con questa attività per almeno due secoli, fino a quando nel 1443 si concentrarono su altre attività e sul monastero, che vollero ingrandire e arricchire.

Divenne così una spaziosa e aristocratica residenza per religiose che dedicavano il loro tempo alla preghiera, alle attività musicali, letterarie e di ricamo.

Nel 1860 divenne una caserma, e tale è rimasta fino a poche decine di anni fa.

Il monastero, col chiostro a doppio ordine e un bel blu esterno, sono anni che versa in stato di abbandono e che attende di essere recuperato.

L’incuria e il passare degli anni sono ben visibili purtroppo, la struttura è in parte pericolante. Sono presenti alcuni danneggiamenti dovuti ad atti vandalici, come ad esempio l’affresco nel piano superiore che risulta essere sfregiato.

Un’altra struttura, una delle tante purtroppo, che si aggiunge alla lista del patrimonio storico-religioso dimenticato.

Sembra che l’amministrazione comunale stia lavorando da anni per tutelare e restituire il patrimonio racchiuso all’interno del complesso.

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