Il convento di clausura
Clausura è la scritta che ci dà il benvenuto in questo convento dimenticato tra le campagne del centro Italia. Il più antico convento della Riforma francescana dell’Osservanza fu fondato nel 1448, appartenente all’Ordine dei Minori Osservanti, è annoverabile tra i complessi francescani di media dimensione.Per la sua posizione geografica di confine, il centro monastico nel 1786 fu convertito in ritiro, dando un gran vantaggio non solo agli ecclesiastici in preparazione alle ordinazioni sacre, ma anche alle misure correzionali in mano sia alle autorità, sia ai padri di famiglia. La conversione in ritiro ne impedì la soppressione del 1809, comunque avvenuta dopo il 1811.
Ripristinato nel 1824, qualche anno dopo e precisamente nel 1860, quando la cittadina venne presa a saccheggio dai gendarmi borbonici uniti a briganti e contadini, nei pressi del convento avvenne un omicidio quando i militari vi piazzarono un cannone. Nel 1866 il convento fu nuovamente soppresso per decreto piemontese. Passato nuovamente al demanio fu acquistato prima da un privato e poi nel 1911 i frati lo riacquistarono dagli eredi di quest’ultimo. Il convento conobbe un nuovo breve periodo di splendore: vi si organizzò un periodo di seminario per frati novizi e una scuola a indirizzo umanistico per studenti laici; la struttura del convento e della chiesa erano, però, al quanto compromesse sia per la vetusta delle mura sia per l’attività sismica.Il terremoto del 1950 segnò definitivamente la fine del convento.
Oggi, dopo alcuni tentativi di restaurare un edificio così importante per la storia e la cultura l’unico risultato è che una vecchia gru presidia da diversi anni il convento, deturpando tra l’altro il paesaggio; dovunque troneggiano mucchi di materiali inerti di risulta e impalcature. All’interno stanno definitivamente scomparendo affreschi del XV e XVII secolo, inghiottiti dal tempo e dall’incuria, mentre sono già scomparse, e se ne vedono le conseguenze sui muri rimasti spogli, decorazioni e mattonelle di rivestimento.
Della bellissima chiesa barocca a navata unica non restano ormai che alcuni affreschi, le antiche teche che ospitavano numerose statue e buona parte dei marmi degli altari. Al di sopra del portale d’ingresso della chiesa si può ancora vedere l’affresco della “Madonna con Bambino” e nel chiostro le 25 lunette affrescate datate 1727 che stanno pian piano purtroppo scomparendo.
Il chiostro è completamente invaso dalle erbacce, la facciata è molto danneggiata e l’imponente campanile appare smozzicato dal tempo e dal silenzio, che ormai da quasi settanta lunghi anni, dopo l’ultimo suono delle campane, regna sovrano sull’edificio.