Il convitto dei gesuiti

 In Istituti e Manicomi

Edificato nel XVIII secolo in una zona che sovrasta la città, venne usato come dimora di villeggiatura per i convittori del Collegio del Salvatore della Compagnia di Gesù, dalla fine del XVIII secolo alla metà di quello successivo, quando i gesuiti vennero espulsi da Garibaldi, che in qualità di dittatore, aveva sequestrato numerosi edifici religiosi, tra cui la struttura.
Divenuto nel 1860 di proprietà statale fu adibito ad ospedale per le malattie infettive, vista la sua posizione isolata rispetto alle abitazioni. Vi furono ricoverate molte persone colpite dall’epidemia di colera del 1884, visitati dal Re Umberto I in persona, che vi si recò per portare conforto alla popolazione.

Il 1 aprile 1886, con una piccola inaugurazione, vi trovò sede l’istituto scolastico con indirizzo musicale, in seguito l’istituto tecnico industriale passando nel frattempo la struttura tra i beni di proprietà della provincia.
Negli anni ’80 l’istituto fu trasferito in un’altra sede, decretando la chiusura dell’edificio, che da allora è in fase di abbandono.

La struttura è imponente, adagiata sulla collina è impossibile non notarla, con il suo colore rossastro scolorito, già in lontananza e dall’esterno si nota il grave stato in cui versa.
Le scale sono molto pericolanti, i muri scrostati e l’interno è ormai spoglio, ma la struttura cela ancora i suoi segreti: un bel teatro in condizioni disastrose, che osservando con attenzione si può immaginare come deve essere stato bello in passato e una cappella bianca, con molti angioletti usati come adorni.
Lo stato è veramente preoccupante, camminando nei lunghissimi corridoi bisogna stare attenti a dove mettere i piedi, per via dei buchi nei pavimenti. Salendo sul terrazzo, con non poca difficoltà , si può godere di una magnifica vista sul Golfo, complice la bella giornata di sole.

L’anziano convitto, che è stato un importante tassello per la storia di Napoli, purtroppo, viste le sue condizioni e la mancanza di piani di recupero, tra non molto, si addormenterà per sempre.

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