Impara l’Arte e Mettila da Parte

 In Istituti e Manicomi

Ancora oggi, a distanza di molti anni da quel devastante terremoto che interessò il Centro-Italia, si presentano davanti ai nostri occhi scenari di abbandono lancinanti e desolanti.

Qualche segno di ristrutturazione e di ripresa c’è, ma le strutture abbandonate, pericolanti e dimenticate sono molte.

In questo contesto si colloca la scuola che abbiamo visitato, una sorpresa di quelle che lasciano a bocca aperta, ma che intristiscono inevitabilmente il cuore.

Un grande edificio a più piani, all’avanguardia, che anni fa costituiva una base di partenza per il futuro dei ragazzi che vi studiavano, rifugio ora solo di polvere.

Nei laboratori giacciono dimenticati, oltre a grandi quantità di materiali pregiati, presse e altri macchinari artigianali di notevole valore, tra le scaffalature (alcune cadute a terra) libri, opere, sculture, e quadri, insieme a pagelle, registri e lavori di generazioni di studenti che ivi si sono succeduti.

Spazi immensi, tantissimi i laboratori, persino una biblioteca, grandi aule e un bel giardino esterno che oggi è diventato una specie di acquitrino.

I segni del terremoto sono ben visibili, crepe sui muri, pareti parzialmente crollate, librerie a terra.

Quanto raccontato è purtroppo uno dei tanti esempi di strutture e di vite delle quali il sisma ha decretato inevitabilmente la fine.

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