La Quiete dopo la Tempesta
Una delle più belle ville del maceratese, ricostruita dopo il 1815 su disegno dell’architetto Giuseppe Valadier, vanta ancora, nonostante gli anni di abbandono e di trascuratezza, un aspetto principesco e un immenso parco con alberi secolari.
Un’ampia scalinata trapezoidale, un lungo atrio fiancheggiato da colonne doriche che confluisce in una sala rotonda abbellita da sei colonne ioniche sormontate da cupola.
Oltre all’aspetto architettonico, la villa ha avuto una notevole importanza anche nel campo della sperimentazione agricola.
Il giardiniere della villa nel 1857 pubblicò un catalogo in cui elencava le specie e le varietà coltivate presso la villa: anemoni, camelie, azalee, garofani, rose e palme.
Numerosi proprietari si sono susseguiti negli anni e la dimora cadde pian piano in rovina, forse anche a causa delle varie destinazioni d’uso: nel 1940, durante il secondo conflitto mondiale fu luogo di internamento femminile; dal 1960 al 1980 la struttura venne utilizzata come scuola dell’infanzia.
Varie vicende e proposte di vendita fino a qualche anno fa quando il comune decise di acquistare l’intero complesso.
L’incuria protrattasi per 20 anni ha quasi completamente cancellato 2000 mq di piazzale originariamente occupato da aiuole.
All’interno della dimora cenni di inizio lavori, interrotti e poi ripresi, che speriamo vadano a buon fine…