La Villa della Contessa
Fatta costruire dai nobili locali nel 1580, fu terminata quattro anni dopo, sotto la direzione dell’architetto Vincenzo Scamazzi, allievo del Palladio.
La scenografica facciata è di stile tardo-barocco, rifatta nel ‘700; si accede al piano nobile attraverso due scalinate simmetriche, separate da un’apertura ad arco che immette al piano terra. L’interno conserva ancora la pianta originaria ma è stato danneggiato da un incendio nel 1944 che ha distrutto la raccolta di mobili ed arredi e una parte degli affreschi settecenteschi che ornavano le pareti del salone, raffiguranti fantasie architettoniche e nature, dipinti da Girolamo Mengazzi-Colonna.
Si sono fortunatamente salvati i dipinti del vano scala e delle due stanze al primo piano.
Si dice che in questa villa vaghi un fantasma: una contessa venne abbandonata dal suo amato. Disperata cadde in depressione e si ritirò con la sua dama di compagnia nella dimora estiva di famiglia. Improvvisamente ritornò allegra e iniziò ad organizzare feste. Essendo una bella donna era molto corteggiata; ad ogni appuntamento ricambiava l’ammirazione con una notte d’amore, dopodiché il malcapitato spariva.
Iniziò a circolare la voce che la contessa gettasse i suoi amanti in un pozzo pieno di lame affilate, cosa che sembra le tirasse su il morale.
Ma all’improvviso anche la contessa e la sua dama scomparvero nel nulla… che siano state gettate anche loro nel pozzo da qualche furbo amante che aveva scoperto le loro intenzioni?