Un aureo convento
Un pezzo di storia che è oggi un rudere pericolante finito nel degrado e nell’incuria.
L’origine del complesso conventuale è strettamente legata alla presenza di San Bernardino da Siena. Il santo scelse personalmente il luogo di fondazione, una collina che deve il suo nome alla presenza di boschetti di alloro.
Il cantiere del cenobio venne intrapreso nel 1441 ed in meno di un anno venne realizzata una chiesa ed un primo nucleo intorno ad un chiostro porticato. Vi si insediarono gli Osservanti, ma i primi decenni furono molto difficili a causa della franosità del terreno che minacciava di far crollare l’intero complesso, vennero così realizzate opere di piantumazioni di alberi ad alto fusto per il consolidamento del terreno. Con il passaggio ai Riformati nella seconda metà del Cinquecento si assistette ad una rinasciata del convento, che venne notevolmente ampliato. Ulteriori importanti lavori vennero realizzati nella seconda metà del Seicento, con l’ampliamento della chiesa. Notevoli danni vennero provocati dallo sciame sismico del 1703 che portarono ad una ricostruzione pressochè totale dell’edificio.
Nel novecento nuovi danni vennero provocati dal terremoto del 1929 che portò a nuovi importanti lavori. Da allora il complesso venne destinato a Casa di Riposo per anziani, funzione che mantenne fino agli anni ’80. Da allora finita questa funzione la struttura venne abbandonata e subì un progressivo e sempre maggiore degrado.
Non è semplice arrivare alla soglia del complesso, la folta vegetazione e i rovi ne impediscono quasi totalmente il passaggio. Un luogo di pace e di quiete, trasformato oggi in un accumulo di macerie e tristezza.
Assi di legno, materassi e pezzi di solaio ovunque all’interno del convento, il tetto sembra voglia crollare da un momento all’altro con l’acqua piovana che penetra inesorabilmente. L’unica opera degna di nota che rimane è l’affresco del refettorio di San Francesco, che versa in condizioni pietose, ormai perso come il tempo d’oro del complesso conventuale.
